Kakizome: la tradizione giapponese del primo scritto dell’anno

da | Gen 15, 2025

In un mondo frenetico, gennaio ci offre un momento per rallentare e riflettere. 

In Giappone, questa pausa si manifesta nel kakizome (書き初め), un rito che racchiude il “primo scritto dell’anno”. 

Più che un semplice esercizio di calligrafia, il kakizome è un rituale che intreccia tradizione, spiritualità e introspezione: un invito a rallentare, riflettere e connettersi con la propria interiorità, fissando i nostri propositi per il nuovo anno con eleganza e semplicità.

Come ogni tradizione giapponese, la combinazione di estetica e significato offre uno spunto per vivere con maggiore consapevolezza.

Le origini del Kakizome

Nato nel periodo Heian (794-1185), il kakizome era inizialmente praticato alla corte imperiale come un rito augurale. Poeti e nobili si dedicavano a scrivere versi che evocassero prosperità e fortuna, utilizzando inchiostro preparato con l’acqua appena raccolta all’alba del 2 gennaio. Questo legame con l’elemento acqua rifletteva il desiderio di purezza e rinnovamento.

Con il passare del tempo, il kakizome si è diffuso tra tutte le classi sociali, trasformandosi in una pratica familiare. Oggi, adulti e bambini giapponesi si riuniscono per scrivere parole o frasi che rappresentano i loro desideri, i valori o le intenzioni per l’anno nuovo.

Il kakizome nella cultura moderna


Sebbene la tradizione rimanga radicata nella spiritualità, il kakizome ha trovato nuove forme di espressione nel Giappone contemporaneo. Scuole e associazioni culturali organizzano eventi e competizioni, trasformando questa pratica in una celebrazione artistica. I partecipanti creano opere su grandi fogli di carta washi, con pennelli che danzano in gesti ampi e fluidi.

Alcuni esempi di frasi tradizionali includono:

  • 希望 (kibō) – Speranza
  • 平和 (heiwa) – Pace
  • 調和 (chōwa) – Armonia

Dopo la scrittura, molte comunità celebrano il Sagicho, un rito in cui i fogli del kakizome vengono bruciati. Il fumo che sale al cielo è simbolo di buoni auspici, portando i desideri dei partecipanti verso gli dei.

Il legame con lo Shodō: l’arte della calligrafia giapponese


Il kakizome è profondamente connesso allo shodō (書道), l’antica arte della calligrafia giapponese. Lo shodō è anche una forma di meditazione. L’attenzione al gesto, alla pressione del pennello e al flusso dell’inchiostro trasforma la scrittura in un’espressione di equilibrio interiore.

La filosofia alla base dello shodō è influenzata dallo zen, dove ogni tratto del pennello riflette l’essenza del momento presente. Anche nel kakizome, il gesto diventa una pratica di consapevolezza, un invito a rallentare e concentrarsi su ciò che conta davvero.

Curiosità e connessioni culturali

  • Il significato della carta washi: tradizionalmente utilizzata per il kakizome, la carta washi simboleggia purezza e resistenza, valori che si riflettono anche nell’arte della calligrafia. Leggi il nostro articolo qui.
  • Eventi internazionali: in alcune città del mondo, il kakizome è diventato un’attività proposta da associazioni culturali giapponesi per far conoscere questa antica tradizione.
  • Il messaggio nel fuoco: durante il Sagicho, bruciare i propri desideri rappresenta la trasformazione del pensiero in azione, un simbolo universale che trascende la cultura giapponese.

Come portare il kakizome nella quotidianità


Se desideri sperimentare il kakizome, non serve essere esperti di calligrafia!

Basta un foglio bianco, un pennello o una penna, e una parola che racchiuda i tuoi propositi per il nuovo anno. 

È un’attività che può coinvolgere anche tutta la famiglia: per i bambini, il kakizome può essere un’occasione per riflettere sui loro desideri e sogni, trasformandoli in un piccolo rituale di speranza. Prepara carta, pennelli e un po’ di inchiostro (o pennarelli) e invita i bambini a scrivere o disegnare il loro desiderio per l’anno nuovo. Potreste scoprire sogni nascosti e ispirazioni uniche.

Noi siamo qui per leggerli e condividerli!

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