Scopri con noi i Marimo! I tre protagonisti de I racconti dei Marimo, Taro, Yume e Misa, ti faranno scoprire la bellezza e l’armonia del lago Akan e del loro buffo mondo, insieme alla carpa Koi, loro compagna di avventure.
Un viaggio alla scoperta della vita, dei sentimenti e delle sensazioni di un mondo sott’acqua pieno di creature acquatiche e non, affascinanti e ognuna con una personalità ben distinta, che ci accompagneranno in questa avventura.
Una collana non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti che, per un attimo, possono tornare bambini.


Mari-cosa?
Marimo! I Marimo sono delle graziose alghe, leggermente spugnose al tatto, dal colore verde brillante. Sono originarie di Islanda, Siberia, Estonia, Australia (dove sono state introdotte dall’uomo) e del Giappone, più precisamente del lago Akan, sull’isola di Hokkaido, dove è ambientata la nostra storia. Il nome botanico è Aegagropila linnaei detta anche algapalla.
È una pianta acquatica davvero longeva: può arrivare a vivere oltre 200 anni!
Il suo rinvenimento divenne d’interesse nazionale, e nel 1921 il Governo dichiarò il Marimo “Tesoro Naturale Giapponese” e specie protetta. Fu inaugurato anche un museo dedicato all’alga palla e alla sua storia.
Nel corso del tempo, in troppi accorsero sulle rive del lago per cercare di appropriarsi (anche in modo non legale) di un esemplare di Marimo. Procurarono un grave danno all’ecosistema delle colonie di Marimo, che vennero danneggiate anche dalla costruzione di una centrale idroelettrica poco distante dallo specchio d’acqua, sempre nei primi del ‘900.
Circa alla metà del secolo scorso, gli indigeni Ainu compresero il grave pericolo in cui si trovavano le colonie di Marimo e si prodigarono per proteggerle e salvaguardarle. Nacque così il Marimo Matsuri, ovvero il Festival dei Marimo.
Il nome
I Marimo vennero “battezzati” nel 1898, dal botanico giapponese Tatsuhiko Kawakami.
Il nome deriva da due parole: Mari che in lingua giapponese significa pallina o biglia e Mo che è una parola per indicare le piante acquatiche.
Altrove prende il nome di “tōrasanpe”, ovvero “fantasma del lago” oppure “tōkarippu” ossia “cosa che rotola nel fango”.

La leggenda
“C’erano una volta due giovani perdutamente innamorati. Le famiglie di entrambi, però, osteggiavano il loro rapporto. Così, un giorno la coppia decise di fuggire lontano, ritrovandosi sulle sponde del Lago Akan. Sulle sue rive i due ragazzi si giurarono amore eterno e i loro cuori si trasformarono in due Marimo, così da poter vivere uno accanto all’altra per l’eternità…”
Il Marimo e la moda
Da qualche tempo sono diventate una vera moda e c’è chi le tratta addirittura come un piccolo pet, chi gli dà un nome, chi ci parla, chi le fa “giocare” facendole ruotare con il dito nell’acqua, insomma, un divertimento per grandi e piccini!
Pensa che solo su Instagram ci sono più di 220mila contenuti con hashtag #marimo!
Il Marimo combatte lo stress
Ormai sono moltissime le persone che adottano un Marimo, non solo per avere un complemento d’arredo interessante o un amico silenzioso, ma anche per combattere lo stress! Come? Beh, è semplice, basta osservarlo mentre danza nell’acqua, guardare quel movimento così armonioso riempirà di serenità e tranquillità chiunque!
L’idea
Liberi come un pesce, Il nostro festival, Fiori di ghiaccio, Bentornata, primavera! sono i quattro episodi disponibili della serie di libri per i bambini e, perché no, anche per i più grandi.
E il quinto è Girotondo al tramonto.
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