In Giappone, un semplice quadrato di stoffa può diventare un dono, una borsa, un messaggio. Il furoshiki (風呂敷) è l’antica arte giapponese di avvolgere gli oggetti nei tessuti, un gesto poetico che unisce sostenibilità, creatività e senso estetico. In questo articolo scopriamo le sue origini, il suo valore simbolico e come proporlo in modo semplice anche ai bambini.
Cos’è il Furoshiki e da dove nasce
Il termine furoshiki (風呂敷) significa letteralmente “stuoia da bagno”, e risale al periodo Nara (710-794), anche se si diffuse maggiormente durante il periodo Edo. In origine, i furoshiki venivano utilizzati nei bagni pubblici per avvolgere i vestiti e riconoscerli facilmente. Col tempo, però, divennero veri e propri strumenti di trasporto e confezionamento, usati per portare beni nei mercati, avvolgere doni o trasportare oggetti quotidiani.
Più che una tecnica, il furoshiki è un gesto culturale. Ogni nodo ha un significato, ogni piega è pensata. Il tessuto non è solo funzionale: è anche espressione di rispetto per ciò che si avvolge e per chi riceve. Ancora oggi, regalare qualcosa in un furoshiki è considerato un segno di cura e raffinatezza.
Tradizione e innovazione: il furoshiki oggi
Nel Giappone contemporaneo, il furoshiki ha conosciuto una nuova fioritura, soprattutto in chiave ecologica: è diventato un simbolo di sostenibilità, come alternativa ai sacchetti monouso e agli imballaggi di plastica. È facile da piegare, leggero da trasportare, riutilizzabile all’infinito.
Ma resta anche un oggetto esteticamente affascinante. I tessuti possono essere di seta, cotone o materiali moderni, con fantasie tradizionali o design contemporanei. Le tecniche di annodatura sono numerose e variabili: borse, pacchetti, cestini, porta-bottiglie… tutto può nascere da un quadrato di stoffa.
Alcune città giapponesi, come Kyoto e Tokyo, ospitano negozi specializzati che da generazioni producono furoshiki artigianali. E negli ultimi anni, anche musei e gallerie hanno iniziato a riscoprire e valorizzare questa forma d’arte quotidiana.
Introdurre il furoshiki ai bambini: attività semplici e creative
Il furoshiki può diventare un modo bellissimo per educare i più piccoli alla manualità, alla cura e al rispetto per l’ambiente.
Ecco alcune idee da proporre a casa o in classe:
- Avvolgere un oggetto con affetto: si può partire con un libro o un peluche da “proteggere” con un fazzoletto quadrato. I bambini scelgono il colore, piegano il tessuto, fanno i nodi. E magari scrivono un bigliettino da infilare tra le pieghe.
- Creare un pacchetto dono personalizzato: per un compleanno o una festa, si può confezionare un pensiero con un tessuto decorato (con timbri, stencil o disegni a pennarello).
- Costruire un piccolo astuccio con il furoshiki: bastano pochi nodi per trasformare un quadrato di stoffa in un piccolo astuccio. È un gioco che stimola ingegno e soddisfazione.
- Raccontare una storia ispirata ai tessuti: ogni furoshiki può diventare un personaggio. Si può inventare una favola in cui un fazzoletto viaggia, si trasforma, incontra altri tessuti… e trova infine il suo posto.
Il valore che resta
Nel furoshiki, ogni nodo è un pensiero, ogni piega è una scelta. Piegare un furoshiki è un modo semplice per dire: mi importa. Si tratta di insegnare ai bambini (e a noi stessi) che la bellezza si può trovare nei piccoli gesti quotidiani. Un’arte antica che continua a parlare al presente – con delicatezza e intelligenza.
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