Nelle notti di luna piena, se guardi con attenzione il cielo, potresti vedere qualcosa di diverso da un volto: una sagoma morbida, come di un piccolo coniglio accucciato sulla superficie argentea della luna.
Secondo un’antica leggenda giapponese – raccontata ancora oggi durante la Jūgoya, la notte della quindicesima luna – lassù vive davvero un coniglio. Non uno qualunque, ma un coniglio gentile, che pesta il riso con un mortaio per preparare dolci mochi, come dono agli spiriti e agli esseri umani.
Questa storia viene tramandata con delicatezza, sussurrata ai bambini come una favola che invita al silenzio, alla contemplazione, alla meraviglia. Perché la luna, nella tradizione giapponese, non si guarda per esprimere desideri. Si contempla. Si ascolta. E ci insegna a stare.
Qui sotto trovi la leggenda completa del coniglio della luna, scritta in una versione pensata per i bambini, da leggere insieme o trasformare in un rito di famiglia.
Il coniglio della luna
Tanto, tanto tempo fa, in un bosco lontano, vivevano tre amici:
una scimmia, una volpe e un piccolo coniglio bianco.
Ogni giorno correvano tra gli alberi, si divertivano e si aiutavano a vicenda.
Un pomeriggio, mentre il sole tramontava, arrivò un vecchio viandante.
Aveva i vestiti polverosi e lo sguardo stanco.
«Ho fame e non ho nulla da mangiare…» disse con voce gentile.
La scimmia saltò tra i rami e tornò con frutti succosi.
La volpe corse fino al fiume e pescò un bel pesciolino.
Ma il coniglio cercò e cercò… e non trovò nulla.
Allora si sedette accanto al fuoco e disse piano:
«Io non ho nulla da darti… ma se può aiutarti, puoi mangiare me.»
La volpe e la scimmia sgranarono gli occhi. Anche l’anziano viandante rimase in silenzio.
Poi, all’improvviso, accadde qualcosa di magico:
il viandante si trasformò in una figura luminosa, avvolta da luce d’argento.
Era il Dio della Luna.
Aveva viaggiato sulla Terra per scoprire chi avesse un cuore davvero gentile.
E ora l’aveva trovato.
«Piccolo coniglio, tu sei puro e generoso. Per questo ti porterò con me, sulla luna.»
Da quel giorno, quando guardi la luna piena…
se guardi bene, potresti vedere un coniglio.
Sta preparando dolcetti di riso chiamati mochi, pestando piano, con pazienza e amore.
E ogni volta che brilla nel cielo, ci ricorda che anche i gesti più semplici – quelli fatti con il cuore – sono i più luminosi di tutti.
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Un piccolo rito di lentezza, ispirato al Giappone, da vivere insieme ai bambini… o in silenzio, tutto per sé.